Persona
RUSNATI MARCO
Docenti di ruolo di Ia fascia
Course Catalogue:
studio delle interazioni macromolecolari di importanza biologica (proteine-proteina, proteine-carboidrati) mediante risonanza plasmonica di superficie e microscale thermophoresis in ambito oncologico e virologico.
studio dei meccanismi molecolari dell'angiogenesi tumorale e della fibrosi cistica
drug discovery in ambito oncologico, virologico e fibrosi cistica
Curriculum Vitae
bibiografia:
Laurea in Scienze Biologiche, Facoltà di Biologia, Università di Milano, Italia (110/110 e lode)
Attualmente professore di prima fascia nella sezione di Oncologia ed Immunologia Sperimentale, Dipartimento di Medicina Molecolare e Traslazionale, Università di Brescia dove dal 1992 insegna discipline di ambito patologico in diversi corsi di laurea
Il suo lavoro di ricerca è stato finanziato da diverse agenzie nazionali tra le quali La Fondazione Italiana per la Ricerca sulla fibrosi cistica, AIRC, MIUR and ISS
Dal 2010 è responsabile dell'Unità di Analisi delle Interazioni Macromolecolari (MIAU) all'Università di Brescia
Ha inviato 209 contributi a congressi nazionali ed internazionali ed è stato invitato quale oratore a 95 incontri tra congressi nazionali ed internazionali e diverse università
E' stato membro del comitato editoriale di diverse riviste (The Open Microcirculation & Microvascular Journal, The Journal of Bioengineering & Biomedical Science, Current Angiogenesis)
Ha agito da reviewer per più di 173 diverse riviste internazionali tra le quali Blood and Oncogene
E' coautore di 22 capitoli di libri e 161 articoli su riviste peer-reviewed. H index= 56 (scopus), 61 (google schoolar), cumulative impact factor=1041
interessi di ricerca
Studio delle interazioni molecolari con la tecnologia di risonanza plasmonica di superficie
Purificazione e caratterizzazione di fattori di crescita angiogenetici (FGF2; VEGF, Gremlin, sistema efrine/recettori), identificazione dei loro domini funzionali e delle loro interazioni con recettori e co-recettori della superficie cellulare o della matrice extracellulare dell'endotelio
Attività biologiche delle proteine di HIV (Tat, gp120 and p17), loro interazioni recettori e co-recettori della superficie cellulare o della matrice extracellulare
Sviluppo di inibitori per HIV ed altri virus (HPV, RSV, HSV, SARS-CoV-2)
Sviluppo di nuovi farmaci per la cura della fibrosi cistica
Laurea in Scienze Biologiche, Facoltà di Biologia, Università di Milano, Italia (110/110 e lode)
Attualmente professore di prima fascia nella sezione di Oncologia ed Immunologia Sperimentale, Dipartimento di Medicina Molecolare e Traslazionale, Università di Brescia dove dal 1992 insegna discipline di ambito patologico in diversi corsi di laurea
Il suo lavoro di ricerca è stato finanziato da diverse agenzie nazionali tra le quali La Fondazione Italiana per la Ricerca sulla fibrosi cistica, AIRC, MIUR and ISS
Dal 2010 è responsabile dell'Unità di Analisi delle Interazioni Macromolecolari (MIAU) all'Università di Brescia
Ha inviato 209 contributi a congressi nazionali ed internazionali ed è stato invitato quale oratore a 95 incontri tra congressi nazionali ed internazionali e diverse università
E' stato membro del comitato editoriale di diverse riviste (The Open Microcirculation & Microvascular Journal, The Journal of Bioengineering & Biomedical Science, Current Angiogenesis)
Ha agito da reviewer per più di 173 diverse riviste internazionali tra le quali Blood and Oncogene
E' coautore di 22 capitoli di libri e 161 articoli su riviste peer-reviewed. H index= 56 (scopus), 61 (google schoolar), cumulative impact factor=1041
interessi di ricerca
Studio delle interazioni molecolari con la tecnologia di risonanza plasmonica di superficie
Purificazione e caratterizzazione di fattori di crescita angiogenetici (FGF2; VEGF, Gremlin, sistema efrine/recettori), identificazione dei loro domini funzionali e delle loro interazioni con recettori e co-recettori della superficie cellulare o della matrice extracellulare dell'endotelio
Attività biologiche delle proteine di HIV (Tat, gp120 and p17), loro interazioni recettori e co-recettori della superficie cellulare o della matrice extracellulare
Sviluppo di inibitori per HIV ed altri virus (HPV, RSV, HSV, SARS-CoV-2)
Sviluppo di nuovi farmaci per la cura della fibrosi cistica
Settori (6)
Parole chiave libere
SURFACE PLASMON RESONANCE MOLECULAR INTERACTION, ENDOTHELIAL CELLS, ANGIOGENESIS, HIV-1, HEPARAN SULFATE PROTEOGLYCANS
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Linee di ricerca (10)
Angiogenesi:
Caratterizzazione biochimica e biologica di FGF2, identificazione dei suoi domini funzionali, produzione e caratterizzazione di forme ricombinanti mutati con caratteristiche biologiche alterate: Si è studiata la sintesi endogena e gli effetti biologici di FGF-2 in vitro, con particolare attenzione rivolta alla diversa localizzazione/ruolo svolto dalle sue isoforme a diverso peso molecolare. Si è inoltre proceduto ad identificare e comprendere il ruolo svolto da FGF2 in biopsie di diversa origine. Mediante peptidi sintetici rappresentanti frammenti di FGF2, i corrispondenti anticorpi e forme ricombinanti di FGF2 si sono identificati diversi domini funzionali del fattore di crescita
Studio morfofunzionale di cellule endoteliali murine “over-esprimenti” l’FGF-2: Si è studiato il ruolo che l’FGF-2 endogeno esercita sull’acquisizione del “fenotipo angiogenetico” da parte delle cellule endoteliali. I risultati ottenuti hanno suggerito che nella neovascolarizzazione tumorale e nelle malattie angioproliferative siano coinvolte anche molecole che inducono l’endotelio vascolare a produrre i propri fattori angiogenetici autocrini
Studio delle basi molecolari dell’interazione di FGF2 con molecole solubili, associate alla matrice extracellulare o alla superficie cellulare: Sfruttando soprattutto la tecnologia di risonanza plasmonica di superficie (SPR, vedi sotto), si è caratterizzata l’interazione di FGF2 con eparina/HSPGs. Si è inoltre dimostrata la capacità di FGF-2 di legare altre molecole ed altri recettori cellulari quali i gangliosidi e la trombospondina, pentraxina 3 e l’integrina alfavbeta3. In conclusione, si è dimostrata l’esistenza di un “network” di molecole in grado di legare FGF-2 e di modularne biodisponibilità e attività biologica
Identificazione di molecole ad azione FGF-2 antagonista: sulla base delle conoscenze accumulate negli studi precedenti si è proceduto alla sistematica identificazione di molecole ad azione FGF2-antagonista, da utilizzare in possibili strategie anti-angiogenetiche per curare malattie angiogenesi-dipendenti, quali il cancro. In quest’ambito ci si è focalizzati principalmente su molecole polianioniche eparino-simili, in grado di sequestrare FGF2 nell’ambiente extracellulare, prevenedone l’interazione con gli HSPGs espressi sulla superficie delle cellule endoteliali. Operando modifiche chimiche dell’eparina, si sono prodotti glicosaminoglicani capaci di modulare in modo distinto le diverse attività biologiche di FGF-2. In questo processo di “drug dyscovery”, ancora una volta ha avuto un ruolo preponderante la tecnologia SPR
Angiogenesi: Studio delle basi molecolari dell’interazione di altri fattori angiogenetici (VEGF e gremlin, il sistema efrine/recettori) con molecole solubili, associate alla matrice extracellulare o alla superficie cellulare: con le conoscenze ed i modelli sperimentali sviluppati per FGF2, si è proceduto alla caratterizzazione dei meccanismi molecolari attraverso i quali gremlin, scoperto quale nuovo-non canonico fattore angiogenetico, induce l’attivazione delle cellule endoteliali. Inoltre, si è proceduto alla identificazione di antagonisti di gremlin, di VEGF e delle efrine.
Cancerogenesi chimica epatica: Si è utilizzato come modello sperimentale la cancerogenesi epatica indotta da DL-1-(2-nitro-3-metilfenossi)-3-tert-butilamino-propan-2-olo (DL-ZAMI 1305), I risultati ottenuti hanno sottolineato l'importanza degli ormoni sessuali e tiroidei nella modulazione della cancerogenesi chimica epatica
Fibrosi cistica: identificazione di nuovi farmaci per la correzione del difetto del recettore CFTR: utilizzando un approccio integrato tra “modelling” and “docking” molecolare, screening virtuale di ampie librerie di putativi farmaci e la tecnologia SPR, si è proceduto all’individuazione e caratterizzazione di molecole in grado di correggere la ritenzione del recettore CFTR all’interno del reticolo endoplasmico, processo che è alla base della patogenesi della fibrosi cistica.
HIV-1:
Studio del ruolo di HIV-1 Tat nell’oncogenesi associata all’AIDS: si è studiato il ruolo di Tat nell’induzione di tumori in un modello sperimentale murino, sottolineando l’importanza dell’over-produzione di proteasi indotta dal fattore transattivante nelle cellule trasformate. Inoltre si è dimostrata la capacità di Tat di indurre neovascolarizzazione in vitro ed in vivo
Caratterizzazione biochimico-biologica dell’interazione di HIV-1-Tat con HSPGs ed eparina: si è dimostrato che gli HSPGs agiscono da recettori per Tat su diversi tipi cellulari e che l’eparina può modulare diverse effetti esercitati da Tat sulle stesse cellule. Si sono quindi studiate le caratteristiche strutturali dell’eparina e di Tat richieste per la loro interazione. Si è potuto così identificare il dominio basico di Tat come bersaglio per la messa a punto di molecole polianioniche ad azione Tat-antagonista con possibili ricadute sul trattamento dell’AIDS
Caratterizzazione biochimico-biologica dell’interazione di HIV-1-Tat con le integrine. Si sono individuate i domini di Tat responsabili della sua capacità di legare integrine. Si sono quindi studiate le conseguenze di tale interazione procedendo a caratterizzare il “pathway” di trasduzione del segnale generato in cellule endoteliali. Sulla base delle conoscenze acquisite si è dimostrata la capacità di molecole peptidomimetiche anti-integrine di inibire le attività biologiche di Tat in vitro ed in vivo
HIV: Studio di altre proteine di HIV-1. Si è proceduto alla caratterizzazione del legame di gp120 a diverse lectine composti polianionici alla ricerca di efficienti inibitori della proteina dell’envelope virale. Tale ricerca è stata effettuata rivolgendo particolare attenzione all’identificazione di quei composti in grado anche di interagire/inibire Tat, risultando quindi dotati di attività “multitarget”. Si è proceduto alla dimostrazione del legame di p17 con eparina e con i recettori per le chemochine CXCR1 e 2 mediante SPR. Si sono quindi caratterizzati i domini funzionali presenti sulla proteina e sui ligandi necessari alle interazioni
Purificazione e caratterizzazione biochimica della D-aminoacido ossidasi (DAAO) dal lievito Rhodotorula Gracilis: Si sono ottimizzate le condizioni di crescita in fermentatore del lievito Rhodotorula Gracilis e l' induzione dell'enzima D-amino acido ossidasi (DAAO). La metodica di purificazione messa a punto ha permesso l'isolamento dell'enzima DAAO in forma stabile e con un grado di purezza elevato
Studio di altri virus (human papilloma virus, HPV; syncizial respiratory virus, RSV, herpes simplex virus, HSV): Si è proceduto alla caratterizzazione di una serie di antagonisti in grado di prevenire le infezioni da HPV, RSV o da HSV agendo sia direttamente sui virus (eparine biotecnologiche) che sui loro recettori cellulari (dendrimeri policationici). ad oggi, le tecnologie e le conoscenze svilupate sui virus sopraelencati sono applicati allo studio di SARS-CoV2.
biosensoristica:
Sviluppo di nuovi biosensori e materiali correlati: utilizzando la tecnologia SPR come “golden standard” si è proceduto alla messa a punto di nuovi materiali per l’immobilizzazione di proteine, funzionali all’ottimizzazione di saggi di interazione biomolecolare oppure allo sviluppo di biosensori di nuova concezione.
biosensoristica: risonanza plasmonica di superficie per la caratterizzazione dell'interazione di fattori di crescita angiogenetici e protein virali con i loro recettori cellulari, componenti della matrice extracellulare e fattori solubili.
caratterizzazione dell'interazione di composti chimici con bersagli molecolari per la messa a punto di nuovi farmaci antiangiogenetici, antitumorali e antivirali
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