Persona
Curriculum Vitae
• Nata a Messina il 26/02/72, ha conseguito la maturità scientifica nell'a.a. 1990/91.
• Si è laureata nell'a.a. 1998/99 in Scienze Biologiche presso l'Università degli Studi di Padova con la votazione di 103/110.
• Ha conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione di biologo presso l’Università degli Studi di Padova nella sessione autunnale dell’anno 2000.
• Ha conseguito la Specializzazione in Genetica Medica il 21/12/06 presso l’Università degli Studi di Brescia con la votazione di 50/50.
• Da settembre 1999 a marzo 2000 è stata tirocinante presso il laboratorio di Microbiologia ambientale del Dipartimento di Istologia, Microbiologia e Biotecnologie Mediche – Sez. di Microbiologia e Virologia dell'Università degli Studi di Padova.
• Da aprile 2000 a ottobre 2000 ha svolto uno “stage” presso l’azienda MEUSS s.r.l. di Piove di Sacco (PD).
• Dal novembre 2000 al febbraio 2001 ha prestato servizio presso il laboratorio di Microbiologia ambientale del Dipartimento di Istologia, Microbiologia e Biotecnologie Mediche – Sez. di Microbiologia e Virologia dell'Università degli Studi di Padova.
• Da marzo 2001 a giugno 2001 ha prestato servizio presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale ed Applicata – Cattedra di Igiene dell’Università degli Studi di Brescia.
• Dal 01/07/2001 al 31/12/2004 è stata titolare di assegno di ricerca dal titolo “Studio della prevalenza dello scompenso cardiaco, delle sue cause e dei principali fattori di rischio nella popolazione della ASL di Brescia” per il settore scientifico-disciplinare MED/42 (Igiene Generale ed Applicata) - Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Brescia esplicando la sua attività presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale ed Applicata – Cattedra di Igiene dell’Università degli Studi di Brescia.
• In data 10/01/2005 ha preso servizio come ricercatore universitario per il settore scientifico-disciplinare MED 42 (Igiene Generale ed Applicata) presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Brescia.
• In data 10/01/2008 è stata confermata in ruolo come ricercatore universitario del settore scientifico-disciplinare MED/42 Igiene Generale ed Applicata presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Brescia.
Dal 1999 a marzo 2000 ha frequentato come tirocinante post-lauream il laboratorio di Microbiologia ambientale del Dipartimento di Istologia, Microbiologia e Biotecnologie Mediche dell'Università degli Studi di Padova, collaborando a un progetto di ricerca riguardante la biorimediazione della laguna di Venezia. Lo studio consisteva:
1.nella identificazione biomolecolare di ceppi batterici prelevati in zone inquinate della laguna di Venezia, mediante analisi del gene che codifica per la subunità ribosomale16S;
2.quantificazione dei ceppi batterici;
3.analisi, nei ceppi batterici più diffusi in laguna, delle capacità di biodegradazione di contaminanti ambientali quali composti aromatici policlorurati (PCB, PAH) e metalli pesanti;
4.ricerca delle condizioni ottimali di crescita batterica in ambiente al fine di selezionare i ceppi batterici biodegradatori.
Da aprile 2000 a ottobre 2000 ha svolto uno “stage” presso il reparto di microbiologia dell’azienda MEUSS che produce articoli diagnostici per analisi microbiologiche occupandosi dei controlli di qualità secondo le norme ISO9001.
Dal novembre 2000 al febbraio 2001 ha prestato servizio presso il laboratorio di Microbiologia ambientale del Dipartimento di Istologia, Microbiologia e Biotecnologie Mediche dell’Università degli Studi di Padova, dedicandosi a ricerche di fotobiologia, ossia fotoinattivazione di cellule batteriche sensibilizzate con porfirine. Lo studio si proponeva di
1.verificare l'inattivazione di ceppi batterici quali Prevotella intemedia, Peptostreptococcus micros e Actinobacillus actinomycetemcomitans responsabili di patologie periodontali a diversi tempi di irradiazione con luce visibile;
2.verificare una possibile resistenza al trattamento indotta da ripetute fotoinattivazioni.
Dal 2001 al 2004 ha collaborato ad un progetto di ricerca intitolato “Interazione gene-ambiente nell'insorgenza del tumore del fegato: ruolo dei virus delle epatiti B e C e dei loro mutanti, dell'alcol, del tabacco e della suscettibilità genetica verso questi fattori”, nell’ambito dei programmi di ricerca scientifica di rilevante interesse nazionale del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (MIUR). L’obiettivo della ricerca è stato investigare il ruolo di alcuni fattori di rischio per l’epatocarcinoma, che costituisce di gran lunga il tipo istologico più comune di tumore del fegato nel mondo, in relazione alla suscettibilità genetica individuale, usando un disegno dello studio di tipo caso-controllo. In particolare, la ricerca si propone di indagare:
1.la presenza di infezione da virus dell’epatite B (HBV) e C (HCV), usando metodi di biologia molecolare;
2.la presenza di mutazioni nell'HBV e nell'HCV, usando analisi di sequenze;
3.il consumo di alcol e le abitudini fumatorie nell’arco della vita;
4.la presenza di mutazioni genetiche nel DNA umano, indicative di suscettibilità individuale nei confronti di cancerogeni, tra i quali il fumo di tabacco e l’alcol, per quanto concerne i seguenti enzimi
•l’alcol-deidrogenasi (ADH) al locus ADH3;
•l’ N-acetiltransferasi (NAT2), alleli: NAT2*5A, NAT2*6A, e NAT2*7A;
•la glutatione S-transferasi (GST) M1 e T1;
5. l’interazione gene-ambiente, mediante l'interpolazione di modelli statistici.
Dal 2001 al 2003 ha fatto parte di un progetto di ricerca in collaborazione con la Cattedra di Cardiologia dell'Università degli Studi di Brescia, riguardante lo studio della prevalenza dell’insufficienza cardiaca, delle sue cause e dei principali fattori di rischio nella popolazione dell'ASL di Brescia, e del ruolo di fattori di suscettibilità genetica nella patogenesi ed evoluzione della malattia. Oggetto della ricerca è stato verificare la frequenza del polimorfismo inserzione/delezione (I/D) del gene ACE (Angiotensin Converting Enzyme) sia in soggetti sani che in soggetti con insufficienza cardiaca attraverso uno studio caso-controllo al fine di ricercare un possibile ruolo del polimorfismo suddetto e la presenza di insufficienza cardiaca.
Dal 2001 al 2004 ha fatto parte di uno studio in collaborazione con la Cattedra di Cardiologia dell'Università degli Studi di Brescia riguardante la rilevazione dei polimorfismi Arg389Gly a livello del gene che codifica per il recettore adrenergico β1 (β1-AR) e Gln27Glu e Arg16Gly a livello del gene che codifica per il recettore adrenergico β2 (β2-AR). Obiettivo della ricerca è stato verificare la distribuzione delle frequenze genotipiche relative ai geni β1-AR e β2-AR sia in soggetti sani che in soggetti con insufficienza cardiaca attraverso uno studio caso-controllo al fine di ricercare una possibile relazione tra la presenza di siti polimorfici suddetti e la presenza di insufficienza cardiaca.
Dal 2002 a tutt’oggi fa parte di uno studio in collaborazione con la Cattedra di Cardiologia dell'Università degli Studi di Brescia, riguardante la ricerca del ruolo di alcuni polimorfismi genetici (I/D del gene ACE, Arg389Gly del gene β1-AR, Gln27Glu, Arg16Gly del gene β2-AR) nella risposta alla terapia beta bloccante in soggetti con insufficienza cardiaca.
Dal 2003 al 2004 ha fatto parte di una ricerca in collaborazione con la Cattedra di Cardiologia dell'Università degli Studi di Brescia, riguardante lo studio del ruolo del polimorfismo che consiste in una delezione a livello del gene che codifica per il recettore α adrenergico di tipo 2C (α2C-AR) nell’insufficienza cardiaca attraverso uno studio caso-controllo.
Dal 2004 fa parte di una ricerca che mira ad accertare il rischio di epatocarcinoma in seguito ad esposizione da Policlorobifenili (PCB).
Dal 2004 a tutt’oggi fa parte di uno studio in collaborazione con la Cattedra di Cardiologia dell'Università degli Studi di Brescia, per verificare la distribuzione delle frequenze del polimorfismo per i geni codificanti per l’endotelina-1 e relativi recettori sia in soggetti sani che in soggetti con insufficienza cardiaca al fine di ricercare una relazione tra la presenza dei siti polimorfici relativi ai geni in esame e la presenza di insufficienza cardiaca.
Dal 2005 a tutt’oggi fa parte di uno studio per il monitoraggio e la valutazione della governance nel processo di trasformazione delle IPAB.
Dal 2005 a tutt’oggi fa parte di uno studio di coorte multicentrico con lo scopo di investigare in pazienti con epatite cronica da virus dell’epatite C, in presenza o assenza di virus dell’HIV, il ruolo del virus occulto dell’epatite B, della suscettibilità genetica e dell’insulino-resistenza nell’influenzare la risposta dei pazienti stessi alla terapia anti-HCV.
Dal 2005 al 2006 fa fatto parte di uno studio dal titolo “Characterization of receptor polymorphism in heart failure patients treated with cardiac resynchronisation therapy” realizzato in collaborazione con la Cattedra di Cardiologia dell'Università degli Studi di Brescia e la Clinica di Cardiologia dell’Università di Madgeburgo.
Dal 2004 al 2006 ha fatto parte di un progetto finanziato dalla Regione Lombardia per la preparazione di un Sistema di supporto decisionale per la gestione delle crisi.
Dal 2005 al 2011 ha fatto parte di uno studio di coorte multicentrico con lo scopo di investigare in pazienti con epatite cronica da virus dell’epatite C, in presenza o assenza di virus dell’HIV, il ruolo del virus occulto dell’epatite B, della suscettibilità genetica e dell’insulino-resistenza nell’influenzare la risposta dei pazienti stessi alla terapia anti-HCV.
Dal 2008 al 2009 si è occupata di una meta-analisi riguardante l’associazione tra infezione occulta da HBV e malattia epatica.
Dal 2008 a tutt’oggi fa parte di uno studio internazionale (internhe@lth Study) che indaga l’impatto dell’introduzione di Internet in un ottica di sanità pubblica.
Dal 2012 al 2015 ha fatto parte di uno studio finanziato da INAIL della durata di tre anni sulla “interazione fra predisposizione genetica ed esposizione occupazionale e ambientale a sostanze chimiche quali metalli, pesticidi ed inquinanti organici persistenti nella genesi dei disturbi parkinsoniani”.
Dal 2012 al 2015 ha fatto parte di un gruppo di ricerca internazionale (CriCoRM STUDY) che ha ricevuto un finanziamento triennale da parte dell’Unione Europea per mettere a punto strategie per la comunicazione sanitaria in un ambito di Sanità Pubblica per fronteggiare le emergenze di massa (Executive Agency for Health and Consumers (EAHC) - Grant Agreement number 20111102).
Dal 2014 al 2016 ha fatto parte di un gruppo di ricerca europeo (MAPEC_LIFE) finanziato sul programma LIFE+ dell’EU - Grant Agreement LIFE12 ENV/IT/000614 dal titolo ““Monitoring air pollution effects on children for supporting public health policy”.
Dal 2015 ha iniziato una collaborazione con il servizio di promozione della salute dell’ATS di Bergamo per indagare l’efficacia di alcune nuove tecnologie dell’informazione (text messsging, Apps) in un’ottica di promozione di corretti stili di vita.
Nel 2016 ha fatto parte di una ricerca che ha valutato i contenuti dei video presenti su Youtube in riferimento alla problematica della non aderenza alle vaccinazioni.
Dal 2015 fa parte di vari gruppi di ricerca per la preparazione di revisioni sistematiche di letteratura su: impatto della vendita di test genetici online ed efficacia dell’utlizzo di mobile Apps in un’ottica di promozione della salute.
Dal 2016 a tutt’oggi fa parte di un gruppo internazionale che indaga la volontà della popolazione di sostenere le spese sanitarie derivanti da attività a rischio di tipo voluttuario.
• Si è laureata nell'a.a. 1998/99 in Scienze Biologiche presso l'Università degli Studi di Padova con la votazione di 103/110.
• Ha conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione di biologo presso l’Università degli Studi di Padova nella sessione autunnale dell’anno 2000.
• Ha conseguito la Specializzazione in Genetica Medica il 21/12/06 presso l’Università degli Studi di Brescia con la votazione di 50/50.
• Da settembre 1999 a marzo 2000 è stata tirocinante presso il laboratorio di Microbiologia ambientale del Dipartimento di Istologia, Microbiologia e Biotecnologie Mediche – Sez. di Microbiologia e Virologia dell'Università degli Studi di Padova.
• Da aprile 2000 a ottobre 2000 ha svolto uno “stage” presso l’azienda MEUSS s.r.l. di Piove di Sacco (PD).
• Dal novembre 2000 al febbraio 2001 ha prestato servizio presso il laboratorio di Microbiologia ambientale del Dipartimento di Istologia, Microbiologia e Biotecnologie Mediche – Sez. di Microbiologia e Virologia dell'Università degli Studi di Padova.
• Da marzo 2001 a giugno 2001 ha prestato servizio presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale ed Applicata – Cattedra di Igiene dell’Università degli Studi di Brescia.
• Dal 01/07/2001 al 31/12/2004 è stata titolare di assegno di ricerca dal titolo “Studio della prevalenza dello scompenso cardiaco, delle sue cause e dei principali fattori di rischio nella popolazione della ASL di Brescia” per il settore scientifico-disciplinare MED/42 (Igiene Generale ed Applicata) - Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Brescia esplicando la sua attività presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale ed Applicata – Cattedra di Igiene dell’Università degli Studi di Brescia.
• In data 10/01/2005 ha preso servizio come ricercatore universitario per il settore scientifico-disciplinare MED 42 (Igiene Generale ed Applicata) presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Brescia.
• In data 10/01/2008 è stata confermata in ruolo come ricercatore universitario del settore scientifico-disciplinare MED/42 Igiene Generale ed Applicata presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Brescia.
Dal 1999 a marzo 2000 ha frequentato come tirocinante post-lauream il laboratorio di Microbiologia ambientale del Dipartimento di Istologia, Microbiologia e Biotecnologie Mediche dell'Università degli Studi di Padova, collaborando a un progetto di ricerca riguardante la biorimediazione della laguna di Venezia. Lo studio consisteva:
1.nella identificazione biomolecolare di ceppi batterici prelevati in zone inquinate della laguna di Venezia, mediante analisi del gene che codifica per la subunità ribosomale16S;
2.quantificazione dei ceppi batterici;
3.analisi, nei ceppi batterici più diffusi in laguna, delle capacità di biodegradazione di contaminanti ambientali quali composti aromatici policlorurati (PCB, PAH) e metalli pesanti;
4.ricerca delle condizioni ottimali di crescita batterica in ambiente al fine di selezionare i ceppi batterici biodegradatori.
Da aprile 2000 a ottobre 2000 ha svolto uno “stage” presso il reparto di microbiologia dell’azienda MEUSS che produce articoli diagnostici per analisi microbiologiche occupandosi dei controlli di qualità secondo le norme ISO9001.
Dal novembre 2000 al febbraio 2001 ha prestato servizio presso il laboratorio di Microbiologia ambientale del Dipartimento di Istologia, Microbiologia e Biotecnologie Mediche dell’Università degli Studi di Padova, dedicandosi a ricerche di fotobiologia, ossia fotoinattivazione di cellule batteriche sensibilizzate con porfirine. Lo studio si proponeva di
1.verificare l'inattivazione di ceppi batterici quali Prevotella intemedia, Peptostreptococcus micros e Actinobacillus actinomycetemcomitans responsabili di patologie periodontali a diversi tempi di irradiazione con luce visibile;
2.verificare una possibile resistenza al trattamento indotta da ripetute fotoinattivazioni.
Dal 2001 al 2004 ha collaborato ad un progetto di ricerca intitolato “Interazione gene-ambiente nell'insorgenza del tumore del fegato: ruolo dei virus delle epatiti B e C e dei loro mutanti, dell'alcol, del tabacco e della suscettibilità genetica verso questi fattori”, nell’ambito dei programmi di ricerca scientifica di rilevante interesse nazionale del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (MIUR). L’obiettivo della ricerca è stato investigare il ruolo di alcuni fattori di rischio per l’epatocarcinoma, che costituisce di gran lunga il tipo istologico più comune di tumore del fegato nel mondo, in relazione alla suscettibilità genetica individuale, usando un disegno dello studio di tipo caso-controllo. In particolare, la ricerca si propone di indagare:
1.la presenza di infezione da virus dell’epatite B (HBV) e C (HCV), usando metodi di biologia molecolare;
2.la presenza di mutazioni nell'HBV e nell'HCV, usando analisi di sequenze;
3.il consumo di alcol e le abitudini fumatorie nell’arco della vita;
4.la presenza di mutazioni genetiche nel DNA umano, indicative di suscettibilità individuale nei confronti di cancerogeni, tra i quali il fumo di tabacco e l’alcol, per quanto concerne i seguenti enzimi
•l’alcol-deidrogenasi (ADH) al locus ADH3;
•l’ N-acetiltransferasi (NAT2), alleli: NAT2*5A, NAT2*6A, e NAT2*7A;
•la glutatione S-transferasi (GST) M1 e T1;
5. l’interazione gene-ambiente, mediante l'interpolazione di modelli statistici.
Dal 2001 al 2003 ha fatto parte di un progetto di ricerca in collaborazione con la Cattedra di Cardiologia dell'Università degli Studi di Brescia, riguardante lo studio della prevalenza dell’insufficienza cardiaca, delle sue cause e dei principali fattori di rischio nella popolazione dell'ASL di Brescia, e del ruolo di fattori di suscettibilità genetica nella patogenesi ed evoluzione della malattia. Oggetto della ricerca è stato verificare la frequenza del polimorfismo inserzione/delezione (I/D) del gene ACE (Angiotensin Converting Enzyme) sia in soggetti sani che in soggetti con insufficienza cardiaca attraverso uno studio caso-controllo al fine di ricercare un possibile ruolo del polimorfismo suddetto e la presenza di insufficienza cardiaca.
Dal 2001 al 2004 ha fatto parte di uno studio in collaborazione con la Cattedra di Cardiologia dell'Università degli Studi di Brescia riguardante la rilevazione dei polimorfismi Arg389Gly a livello del gene che codifica per il recettore adrenergico β1 (β1-AR) e Gln27Glu e Arg16Gly a livello del gene che codifica per il recettore adrenergico β2 (β2-AR). Obiettivo della ricerca è stato verificare la distribuzione delle frequenze genotipiche relative ai geni β1-AR e β2-AR sia in soggetti sani che in soggetti con insufficienza cardiaca attraverso uno studio caso-controllo al fine di ricercare una possibile relazione tra la presenza di siti polimorfici suddetti e la presenza di insufficienza cardiaca.
Dal 2002 a tutt’oggi fa parte di uno studio in collaborazione con la Cattedra di Cardiologia dell'Università degli Studi di Brescia, riguardante la ricerca del ruolo di alcuni polimorfismi genetici (I/D del gene ACE, Arg389Gly del gene β1-AR, Gln27Glu, Arg16Gly del gene β2-AR) nella risposta alla terapia beta bloccante in soggetti con insufficienza cardiaca.
Dal 2003 al 2004 ha fatto parte di una ricerca in collaborazione con la Cattedra di Cardiologia dell'Università degli Studi di Brescia, riguardante lo studio del ruolo del polimorfismo che consiste in una delezione a livello del gene che codifica per il recettore α adrenergico di tipo 2C (α2C-AR) nell’insufficienza cardiaca attraverso uno studio caso-controllo.
Dal 2004 fa parte di una ricerca che mira ad accertare il rischio di epatocarcinoma in seguito ad esposizione da Policlorobifenili (PCB).
Dal 2004 a tutt’oggi fa parte di uno studio in collaborazione con la Cattedra di Cardiologia dell'Università degli Studi di Brescia, per verificare la distribuzione delle frequenze del polimorfismo per i geni codificanti per l’endotelina-1 e relativi recettori sia in soggetti sani che in soggetti con insufficienza cardiaca al fine di ricercare una relazione tra la presenza dei siti polimorfici relativi ai geni in esame e la presenza di insufficienza cardiaca.
Dal 2005 a tutt’oggi fa parte di uno studio per il monitoraggio e la valutazione della governance nel processo di trasformazione delle IPAB.
Dal 2005 a tutt’oggi fa parte di uno studio di coorte multicentrico con lo scopo di investigare in pazienti con epatite cronica da virus dell’epatite C, in presenza o assenza di virus dell’HIV, il ruolo del virus occulto dell’epatite B, della suscettibilità genetica e dell’insulino-resistenza nell’influenzare la risposta dei pazienti stessi alla terapia anti-HCV.
Dal 2005 al 2006 fa fatto parte di uno studio dal titolo “Characterization of receptor polymorphism in heart failure patients treated with cardiac resynchronisation therapy” realizzato in collaborazione con la Cattedra di Cardiologia dell'Università degli Studi di Brescia e la Clinica di Cardiologia dell’Università di Madgeburgo.
Dal 2004 al 2006 ha fatto parte di un progetto finanziato dalla Regione Lombardia per la preparazione di un Sistema di supporto decisionale per la gestione delle crisi.
Dal 2005 al 2011 ha fatto parte di uno studio di coorte multicentrico con lo scopo di investigare in pazienti con epatite cronica da virus dell’epatite C, in presenza o assenza di virus dell’HIV, il ruolo del virus occulto dell’epatite B, della suscettibilità genetica e dell’insulino-resistenza nell’influenzare la risposta dei pazienti stessi alla terapia anti-HCV.
Dal 2008 al 2009 si è occupata di una meta-analisi riguardante l’associazione tra infezione occulta da HBV e malattia epatica.
Dal 2008 a tutt’oggi fa parte di uno studio internazionale (internhe@lth Study) che indaga l’impatto dell’introduzione di Internet in un ottica di sanità pubblica.
Dal 2012 al 2015 ha fatto parte di uno studio finanziato da INAIL della durata di tre anni sulla “interazione fra predisposizione genetica ed esposizione occupazionale e ambientale a sostanze chimiche quali metalli, pesticidi ed inquinanti organici persistenti nella genesi dei disturbi parkinsoniani”.
Dal 2012 al 2015 ha fatto parte di un gruppo di ricerca internazionale (CriCoRM STUDY) che ha ricevuto un finanziamento triennale da parte dell’Unione Europea per mettere a punto strategie per la comunicazione sanitaria in un ambito di Sanità Pubblica per fronteggiare le emergenze di massa (Executive Agency for Health and Consumers (EAHC) - Grant Agreement number 20111102).
Dal 2014 al 2016 ha fatto parte di un gruppo di ricerca europeo (MAPEC_LIFE) finanziato sul programma LIFE+ dell’EU - Grant Agreement LIFE12 ENV/IT/000614 dal titolo ““Monitoring air pollution effects on children for supporting public health policy”.
Dal 2015 ha iniziato una collaborazione con il servizio di promozione della salute dell’ATS di Bergamo per indagare l’efficacia di alcune nuove tecnologie dell’informazione (text messsging, Apps) in un’ottica di promozione di corretti stili di vita.
Nel 2016 ha fatto parte di una ricerca che ha valutato i contenuti dei video presenti su Youtube in riferimento alla problematica della non aderenza alle vaccinazioni.
Dal 2015 fa parte di vari gruppi di ricerca per la preparazione di revisioni sistematiche di letteratura su: impatto della vendita di test genetici online ed efficacia dell’utlizzo di mobile Apps in un’ottica di promozione della salute.
Dal 2016 a tutt’oggi fa parte di un gruppo internazionale che indaga la volontà della popolazione di sostenere le spese sanitarie derivanti da attività a rischio di tipo voluttuario.