Persona
SARTORE Luciana
Docenti di ruolo di IIa fascia
Course Catalogue:
Luciana Sartore - Professore Associato di Scienza e Tecnologia dei Materiali, esperta nello sviluppo di materiali polimerici tailor-made, blends, compositi, idrogeli e schiume, nella loro caratterizzazione chimico-fisica, termica, meccanica e funzionale.
Curriculum Vitae
Sartore Luciana nata a Marano Vicentino (VI) il 2 Gennaio 1961, sposata con due figlie.
Nel 1987 ha conseguito la laurea in Chimica presso l'Università degli Studi di Padova dove ha lavorato fino al 1992 in qualità di ricercatore a termine con contratti industriali e del CNR.
Dal 1992 presta la propria attività presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Brescia, dove ha rivestito il ruolo di ricercatore presso il Dipartimento di Chimica e Fisica per l'Ingegneria e i Materiali e dal 2003 di professore associato; attualmente è professore associato di Scienza e Tecnologia dei Materiali presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale e ha conseguito l'abilitazione nazionale a professore ordinario nel settore ING-IND/22. La prof. Sartore è titolare dei corsi di “Scienza e Tecnologia dei Materiali da Costruzione” per il Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Ingegneria Edile‐Architettura, e del corso di “Polimeri Industriali” per il Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica e dei Materiali.
L'attività di ricerca, prevalentemente nel settore dei materiali polimerici, è dedicata sia allo studio a livello di conoscenza di base sia a risolvere problemi industriali. In particolare le ricerche riguardano aspetti relativi alla sintesi e caratterizzazione chimico‐fisica termica meccanica e funzionale di materiali per applicazioni ingegneristiche avanzate, quali materiali polimerici e nanocompositi conduttivi per applicazioni sensoristiche, biomateriali, blends polimerici, biocompositi e green plastics. Di particolare rilievo si è dedicata allo sviluppo di nuove plastiche biodegradabili a partire da fonti rinnovabili e/o materiali di scarto provenienti da vari settori industriali. Attualmente sta sviluppando e studiando nuovi biomateriali e idrogeli biocompatibili ad elevatissima porosità e prestazioni meccaniche per applicazioni nell'ingegneria tissutale.
La Prof. Sartore è membro delle seguenti associazioni: ACS (American Chemical Society), AIMAT (Associazione Italiana Ingegneria dei Materiali), AIM (Associazione Italiana di Scienza e Tecnologia delle Macromolecole), INSTM (Consorzio Interuniversitario per la Scienza e Tecnologia dei Materiali).
La Prof. Sartore è referee di riviste internazionali ed è coautrice di più di 100 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali e circa 20 brevetti internazionali. H Index: 26(Source Scopus).
La Prof. Sartore ha partecipato a progetti di ricerca in ambito nazionale e internazionale ed in collaborazione con enti pubblici e privati; ha attivato collaborazioni e accordi di ricerca per lo sviluppo e l’industrializzazione di nuovi materiali, di particolare rilievo:
• dal 1993 al 1997 ha partecipato a un progetto di ricerca finanziato dalla Comunità Europea nell'ambito di un programma Brite Euram che coinvolgeva le Università di Brescia, Gent (B), Milano, Bologna, Patras (G), Nottingham (UK) e Coimbra (P). Negli anni 1995‐1997, ha coordinato e rappresentato il gruppo di Brescia all'interno di tale progetto;
• nel 1996 ha partecipato, in qualità di responsabile dell’Unità Operativa di Brescia, ad un progetto di ricerca scientifica e tecnologica del MURST su “Nuovi sistemi catalitici d’interesse industriale”;
• Nel 2001 ha partecipato, in qualità di responsabile dell’Unità Operativa di Brescia, ad un progetto di ricerca scientifica e tecnologica del MURST dal titolo “Progettazione molecolare di tecnopolimeri: modellazione atomistica, sintesi e proprietà meccaniche”;
• nel 1999 ha iniziato un accordo di collaborazione con l'Università di Liegi ‐ CERM (Centre d'Etude et de Recherche sur les Macromolecules) finanziato da F.R.I.A. (Fonds pour la formation et la recherche dans l'industrie et dans l'agriculture‐Bruxelles) per la preparazione e lo studio di nanoparticelle
biodegradabili;
• nel 2004 ha attivato una collaborazione internazionale con la multinazionale Smiths Detection (Pasadena, CA, USA) inerente nuovi materiali per applicazioni sensoristiche avanzate;
• dal 2004 ha attivato contratti di ricerca industriale, sul riciclo e valorizzazione di materiali, prodotti secondari dell’industria e scarti al fine di ottenere nuovi materiali utili nell’imballaggio biodegradabile e in agricoltura;
• dal 2011 al 2015: responsabile scientifico del progetto Industria 2015 “Study, development and prototype application of innovative polymeric biomaterials obtained from by‐products of the tannery industry” finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico e volto allo sviluppo di prodotti e processi innovativi Made in Italy. Tale progetto coinvolge aziende quali Sicit 2000 (Arzignano–VI), Sicit Chemitech (Chiampo–VI) e l’Università di Brescia, l’Università di Bari, il Politecnico di Milano e l’Università degli Studi di Foggia.
• Dal 2016 è responsabile scientifico per la parte ingegneristica del progetto di ateneo Health&Wealth SKINFOLD "Development of a 3D skin model based on biocompatible polymeric hydrogel scaffold engineered with human mesenchymal stem cells, with or without fibroblast, keratinocytes and lymphocytes for healing of skin wounds".
Nel 1987 ha conseguito la laurea in Chimica presso l'Università degli Studi di Padova dove ha lavorato fino al 1992 in qualità di ricercatore a termine con contratti industriali e del CNR.
Dal 1992 presta la propria attività presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Brescia, dove ha rivestito il ruolo di ricercatore presso il Dipartimento di Chimica e Fisica per l'Ingegneria e i Materiali e dal 2003 di professore associato; attualmente è professore associato di Scienza e Tecnologia dei Materiali presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale e ha conseguito l'abilitazione nazionale a professore ordinario nel settore ING-IND/22. La prof. Sartore è titolare dei corsi di “Scienza e Tecnologia dei Materiali da Costruzione” per il Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Ingegneria Edile‐Architettura, e del corso di “Polimeri Industriali” per il Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica e dei Materiali.
L'attività di ricerca, prevalentemente nel settore dei materiali polimerici, è dedicata sia allo studio a livello di conoscenza di base sia a risolvere problemi industriali. In particolare le ricerche riguardano aspetti relativi alla sintesi e caratterizzazione chimico‐fisica termica meccanica e funzionale di materiali per applicazioni ingegneristiche avanzate, quali materiali polimerici e nanocompositi conduttivi per applicazioni sensoristiche, biomateriali, blends polimerici, biocompositi e green plastics. Di particolare rilievo si è dedicata allo sviluppo di nuove plastiche biodegradabili a partire da fonti rinnovabili e/o materiali di scarto provenienti da vari settori industriali. Attualmente sta sviluppando e studiando nuovi biomateriali e idrogeli biocompatibili ad elevatissima porosità e prestazioni meccaniche per applicazioni nell'ingegneria tissutale.
La Prof. Sartore è membro delle seguenti associazioni: ACS (American Chemical Society), AIMAT (Associazione Italiana Ingegneria dei Materiali), AIM (Associazione Italiana di Scienza e Tecnologia delle Macromolecole), INSTM (Consorzio Interuniversitario per la Scienza e Tecnologia dei Materiali).
La Prof. Sartore è referee di riviste internazionali ed è coautrice di più di 100 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali e circa 20 brevetti internazionali. H Index: 26(Source Scopus).
La Prof. Sartore ha partecipato a progetti di ricerca in ambito nazionale e internazionale ed in collaborazione con enti pubblici e privati; ha attivato collaborazioni e accordi di ricerca per lo sviluppo e l’industrializzazione di nuovi materiali, di particolare rilievo:
• dal 1993 al 1997 ha partecipato a un progetto di ricerca finanziato dalla Comunità Europea nell'ambito di un programma Brite Euram che coinvolgeva le Università di Brescia, Gent (B), Milano, Bologna, Patras (G), Nottingham (UK) e Coimbra (P). Negli anni 1995‐1997, ha coordinato e rappresentato il gruppo di Brescia all'interno di tale progetto;
• nel 1996 ha partecipato, in qualità di responsabile dell’Unità Operativa di Brescia, ad un progetto di ricerca scientifica e tecnologica del MURST su “Nuovi sistemi catalitici d’interesse industriale”;
• Nel 2001 ha partecipato, in qualità di responsabile dell’Unità Operativa di Brescia, ad un progetto di ricerca scientifica e tecnologica del MURST dal titolo “Progettazione molecolare di tecnopolimeri: modellazione atomistica, sintesi e proprietà meccaniche”;
• nel 1999 ha iniziato un accordo di collaborazione con l'Università di Liegi ‐ CERM (Centre d'Etude et de Recherche sur les Macromolecules) finanziato da F.R.I.A. (Fonds pour la formation et la recherche dans l'industrie et dans l'agriculture‐Bruxelles) per la preparazione e lo studio di nanoparticelle
biodegradabili;
• nel 2004 ha attivato una collaborazione internazionale con la multinazionale Smiths Detection (Pasadena, CA, USA) inerente nuovi materiali per applicazioni sensoristiche avanzate;
• dal 2004 ha attivato contratti di ricerca industriale, sul riciclo e valorizzazione di materiali, prodotti secondari dell’industria e scarti al fine di ottenere nuovi materiali utili nell’imballaggio biodegradabile e in agricoltura;
• dal 2011 al 2015: responsabile scientifico del progetto Industria 2015 “Study, development and prototype application of innovative polymeric biomaterials obtained from by‐products of the tannery industry” finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico e volto allo sviluppo di prodotti e processi innovativi Made in Italy. Tale progetto coinvolge aziende quali Sicit 2000 (Arzignano–VI), Sicit Chemitech (Chiampo–VI) e l’Università di Brescia, l’Università di Bari, il Politecnico di Milano e l’Università degli Studi di Foggia.
• Dal 2016 è responsabile scientifico per la parte ingegneristica del progetto di ateneo Health&Wealth SKINFOLD "Development of a 3D skin model based on biocompatible polymeric hydrogel scaffold engineered with human mesenchymal stem cells, with or without fibroblast, keratinocytes and lymphocytes for healing of skin wounds".
Settori (7)
Parole chiave libere (3)
BIOPLASTICHE
BLEND, IDROGELI E SCHIUME
INGEGNERIA TISSUTALE
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Linee di ricerca (4)
- Processi di modifica superficiale al fine di impartire nuove caratteristiche e/o funzionalità a sistemi/manufatti per applicazioni nel rilascio controllato e veicolazione di principi attivi e nella sensoristica ambientale.
Per quanto riguarda materiali destinati ad applicazioni nel settore biomedicale oltre alla realizzazione e allo studio di nuovi materiali con particolari caratteristiche funzionali, molti studi sono stati rivolti alla modifica di una vasta gamma di materiali quali materiali polimerici, metalli, ceramici e vetri mediante innesto chimico di polimeri e idrogeli con lo scopo di migliorarne la resistenza e la durabilità ma soprattutto di impartire nuove caratteristiche e/o funzionalità al prodotto finale quali bagnabilità, biocompatibilità, idrofilia, specifica sensibilità a biomolecole. Ne sono un esempio le modifiche superficiali di materiali inorganici con destrano al fine di impartire caratteristiche di emocompatibilita', le modifiche superficiali di metalli per ottenere prodotti utilizzabili nella sensoristica e nella medicina rigenerativa, le innumerevli modifiche di polimeri per ottenere materiali utili per il rilascio controllato e la veicolazione di principi attivi.
- Sensori (bio)chimici ad elevata sensibilità e selettività per la determinazione in tempo reale di analiti in tracce
Questa ricerca si riferisce in generale alla messa a punto di sensori piezoelettrici modificati per il rilevamento di analiti nei fluidi, con l’obiettivo di realizzare nuovi dispositivi per il loro monitoraggio. In particolare, sensori ottenuti mediante innesto chimico di opportuni polimeri multifunzionali su supporti piezoelettrici commerciali hanno permesso di realizzare dei sistemi dinamici caratterizzati da alta sensibilità e selettività che consentono di eseguire in tempo reale, facilmente e a bassissimo costo il monitoraggio dei metalli pesanti, quali per esempio Cr, Pb, Sn, Cu, Ni, Hg, nelle acque civili ed industriali. Questi sistemi presentano notevoli potenzialità anche nell’ambito dei biosensori, per esempio nel riconoscimento di DNA, farmaci o principi attivi, grazie alla possibilità di selezionare opportunamente la struttura chimica del polimero da innestare sul supporto piezoelettrico.
- Sviluppo di Bioplastiche e tecnologie green
L'uso incondizionato di materiali di origine petrolchimica puo' rappresentare un limite per la sostenibilita' ambientale in quanto essi sono realizzati con materie prime non rinnovabili e generano, al termine della vita utile, ingenti quantitativi di prodotti post-consumo da smaltire. La corretta gestione dei rifiuti inoltre richiede la realizzazione di centri di raccolta, smaltimento e riciclo con costi che incidono sull’intera collettività. La comunita' scientifica e industriale ancor oggi dedica consistenti attivita' alla ricerca di soluzioni economicamente e tecnologicamente soddisfacenti. A questo proposito la prof. Sartore da diversi anni si dedica alla messa a punto e all’ottimizzazione delle proprietà biotecnologiche di nuovi materiali biodegradabili e/o compostabili con specifiche proprietà funzionali a partire da materie prime da fonte rinnovabile, scarti industriali, materiali esausti e scorie. Sono stati progettati e brevettati diversi materiali utili per esempio nell'imballaggio o nell’agricoltura per il controllo delle erbe infestanti ecc. con lo scopo di sviluppare sistemi sostenibili senza generare scarti al termine della vita utile. In collaborazione con piccole e medio imprese inoltre, è stato avviato lo sviluppo industriale di tali materiali.
- Sviluppo di biomateriali polimerici innovativi per l’ingegneria tissutale: “blend”, compositi, idrogeli e schiume.
Negli ultimi 10 anni gli ambiziosi obiettivi dell'ingegneria tissutale hanno notevolmente incrementato lo sviluppo dei biomateriali: essi infatti costituiscono il supporto fisico per i tessuti ingegnerizzati fornendo anche i segnali topografici e chimici per indurre la rigenerazione del tessuto stesso. Tali supporti, denominati scaffold, sono dei biomateriali solidi porosi tridimensionali, che fungono da matrice temporanea per la proliferazione delle cellule viventi, la deposizione della matrice extracellulare e successiva crescita fino al completo ripristino o rigenerazione del tessuto. Con queste finalità sono stati sviluppati diversi biomateriali innovativi tailor-made sia a base polimerica e composita che di idrogelo e schiume con i quali sono state realizzate matrici 3D e scaffold. In relazione ai requisiti richiesti, le proprietà quali porosità, rigidità, flessibilità, resistenza alla degradazione e idrofilia di tali materiali, sono state modulate e ottimizzate con lo scopo di indurre differenziazione condrogenica (rigenerazione cartilaginea) e osteogenica (rigenerazione del tessuto osseo). Grazie alle conoscenze e all’esperienza in ambito materialistico e alle numerose collaborazioni instaurate con ricercatori del DII, DSCS, Spedali Civili, Istituto Ortopedico Rizzoli, Politecnico di Milano, Università di Padova e Università di Glasgow, la ricerca prosegue in più direzioni sempre finalizzate alla medicina rigenerativa.
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