Tipo Corso:
Laurea Magistrale
Durata (anni):
2
Sede:
BRESCIA
Course Catalogue:
Programma E Obiettivi
Obiettivi
Il Corso di Laurea magistrale in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio ha durata biennale e l'obiettivo formativo di offrire allo studente:
- la capacità di utilizzare la conoscenza degli aspetti metodologici e operativi della matematica, della fisica e della chimica, per interpretare e descrivere i problemi dell'ingegneria;
- una conoscenza adeguata degli aspetti metodologico-operativi delle scienze della terra, della geomatica, del disegno e rappresentazione e dell'analisi urbanistica e territoriale;
- una conoscenza adeguata degli aspetti metodologico-operativi dell'idrologia, dell'ingegneria sanitaria-ambientale e dell'urbansitica;
- la capacità di identificare, formulare e risolvere i problemi, utilizzando metodi, tecniche e strumenti aggiornati, in particolare quelli legati alla rappresentazione cartografica numerica;
- la capacità di utilizzare tecniche e strumenti per la progettazione di componenti, sistemi e processi di valutazione e monitoraggio ambientale;
- la capacità di condurre esperimenti e di analizzarne e interpretarne i dati;
- la capacità di comprendere l'impatto delle soluzioni ingegneristiche nel contesto sociale e fisico-ambientale;
- la conoscenza delle proprie responsabilità professionali ed etiche;
- la conoscenza dei contesti aziendali ed e la cultura d'impresa nei suoi aspetti economici, gestionali e organizzativi;
- capacità relazionali e decisionali;
- la capacità di comunicare efficacemente, in forma scritta e orale, in almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre l'italiano;
- gli strumenti cognitivi di base per l'aggiornamento continuo delle proprie conoscenze.
Il laureato magistrale in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio deve essere capace di comprendere le problematiche in continua evoluzione legate all'ambiente e le interazioni dei vari campi disciplinari in modo da contribuire alla risoluzione delle sfide più attuali che interessano la gestione del territorio e le ricadute ambientali delle opere dell'uomo (piani e progetti). Il laureato deve intervenire, utilizzando le metodologie adeguate delle scienze dell'ingegneria, per risolvere gli aspetti prettamente operativi dell'attività professionale.
In particolare il laureato magistrale in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio deve saper:
· svolgere le attività connesse alla progettazione di opere civili e infrastrutturali, in particolare opere idrualiche e di ingegneria-sanitaria;
· condurre e coordinare le attività di cantiere;
· valutare economicamente e dal punto di vista dell'impatto ambientale i piani urbanistici, le opere civili ed i processi produttivi e le opere in esercizio;
· svolgere l'attività di tecnico amministrativo relativamente alle opere civili, al governo del territorio e alle valutazioni ambientali nelle pubbliche amministrazioni;
· operare nel campo della gestione delle infrastrutture idrauliche, dei sistemi dell'ingegneria sanitaria-ambientale, delle infrastrutture urbane e dei sistemi di trasporto;
· operare nel campo della conoscenza territoriale, dei tessuti urbani e dei manufatti edilizi;
· condurre gli esperimenti e analizzare i dati nelle attività dei laboratori di analisi tecniche;
· usare gli strumenti informatici di supporto alla progettazione.
Nel primo anno lo studente segue un percorso articolato in sei corsi semestrali di 9 crediti ciascuno, prevalentemente materie caratterizzanti la LM. I corsi hanno l'obiettivo di fornire la prima parte dei contenuti teorico-scientifici del percorso formativo, oltre ad alcune attività complementari. Il primo anno prevede anche un esame a scelta libera.
Nel secondo anno lo studente segue un percorso formativo articolato in cinque corsi semestrali di 9 crediti ciascuno, di materie caratterizzanti la LM e materie affini. I corsi hanno l'obiettivo di concludere l'esposizione dei contenuti teorico-scientifici del percorso formativo e fornire abilità progettuali e gestionali avanzate. Il secondo anno prevede poi la prova finale.
- la capacità di utilizzare la conoscenza degli aspetti metodologici e operativi della matematica, della fisica e della chimica, per interpretare e descrivere i problemi dell'ingegneria;
- una conoscenza adeguata degli aspetti metodologico-operativi delle scienze della terra, della geomatica, del disegno e rappresentazione e dell'analisi urbanistica e territoriale;
- una conoscenza adeguata degli aspetti metodologico-operativi dell'idrologia, dell'ingegneria sanitaria-ambientale e dell'urbansitica;
- la capacità di identificare, formulare e risolvere i problemi, utilizzando metodi, tecniche e strumenti aggiornati, in particolare quelli legati alla rappresentazione cartografica numerica;
- la capacità di utilizzare tecniche e strumenti per la progettazione di componenti, sistemi e processi di valutazione e monitoraggio ambientale;
- la capacità di condurre esperimenti e di analizzarne e interpretarne i dati;
- la capacità di comprendere l'impatto delle soluzioni ingegneristiche nel contesto sociale e fisico-ambientale;
- la conoscenza delle proprie responsabilità professionali ed etiche;
- la conoscenza dei contesti aziendali ed e la cultura d'impresa nei suoi aspetti economici, gestionali e organizzativi;
- capacità relazionali e decisionali;
- la capacità di comunicare efficacemente, in forma scritta e orale, in almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre l'italiano;
- gli strumenti cognitivi di base per l'aggiornamento continuo delle proprie conoscenze.
Il laureato magistrale in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio deve essere capace di comprendere le problematiche in continua evoluzione legate all'ambiente e le interazioni dei vari campi disciplinari in modo da contribuire alla risoluzione delle sfide più attuali che interessano la gestione del territorio e le ricadute ambientali delle opere dell'uomo (piani e progetti). Il laureato deve intervenire, utilizzando le metodologie adeguate delle scienze dell'ingegneria, per risolvere gli aspetti prettamente operativi dell'attività professionale.
In particolare il laureato magistrale in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio deve saper:
· svolgere le attività connesse alla progettazione di opere civili e infrastrutturali, in particolare opere idrualiche e di ingegneria-sanitaria;
· condurre e coordinare le attività di cantiere;
· valutare economicamente e dal punto di vista dell'impatto ambientale i piani urbanistici, le opere civili ed i processi produttivi e le opere in esercizio;
· svolgere l'attività di tecnico amministrativo relativamente alle opere civili, al governo del territorio e alle valutazioni ambientali nelle pubbliche amministrazioni;
· operare nel campo della gestione delle infrastrutture idrauliche, dei sistemi dell'ingegneria sanitaria-ambientale, delle infrastrutture urbane e dei sistemi di trasporto;
· operare nel campo della conoscenza territoriale, dei tessuti urbani e dei manufatti edilizi;
· condurre gli esperimenti e analizzare i dati nelle attività dei laboratori di analisi tecniche;
· usare gli strumenti informatici di supporto alla progettazione.
Nel primo anno lo studente segue un percorso articolato in sei corsi semestrali di 9 crediti ciascuno, prevalentemente materie caratterizzanti la LM. I corsi hanno l'obiettivo di fornire la prima parte dei contenuti teorico-scientifici del percorso formativo, oltre ad alcune attività complementari. Il primo anno prevede anche un esame a scelta libera.
Nel secondo anno lo studente segue un percorso formativo articolato in cinque corsi semestrali di 9 crediti ciascuno, di materie caratterizzanti la LM e materie affini. I corsi hanno l'obiettivo di concludere l'esposizione dei contenuti teorico-scientifici del percorso formativo e fornire abilità progettuali e gestionali avanzate. Il secondo anno prevede poi la prova finale.
Conoscenze e capacità di comprensione
I laureati magistrali in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio devono aver acquisito conoscenze e capacità di comprensione che estendono e rafforzano quelle tipicamente associate alla laurea di primo livello e consentono di elaborare e applicare idee originali, spesso in un contesto di ricerca.
Al termine del processo formativo, l'allievo avrà acquisito conoscenze avanzate e capacità di comprensione interdisciplinari nei principali settori dell'ingegneria ambientale.
I risultati attesi vengono verificati attraverso il rapporto continuo docenti-studenti, gli esami di profitto e l'esame finale di laurea magistrale che costituisce un momento di verifica della capacità di sintesi e integrazione tra le diverse discipline.
Al termine del processo formativo, l'allievo avrà acquisito conoscenze avanzate e capacità di comprensione interdisciplinari nei principali settori dell'ingegneria ambientale.
I risultati attesi vengono verificati attraverso il rapporto continuo docenti-studenti, gli esami di profitto e l'esame finale di laurea magistrale che costituisce un momento di verifica della capacità di sintesi e integrazione tra le diverse discipline.
Capacità di applicare conoscenze e comprensione
I laureati magistrali in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio devono essere capaci di applicare le loro conoscenze, capacità di comprensione e abilità nel risolvere problemi a tematiche nuove o non familiari, inserite in contesti più ampi (o interdisciplinari) connessi al proprio settore di studio.
Uno degli scopi dell'impostazione didattica del corso di studio è infatti quello di sollecitare la partecipazione attiva degli allievi e la loro capacità di elaborazione autonoma.
L'acquisizione di queste capacità di applicare conoscenza e comprensione avverrà soprattutto attraverso le esercitazioni dei corsi dove, acquisiti gli strumenti concettuali, gli allievi vengono posti di fronte a casistiche progettuali complesse.
Uno degli scopi dell'impostazione didattica del corso di studio è infatti quello di sollecitare la partecipazione attiva degli allievi e la loro capacità di elaborazione autonoma.
L'acquisizione di queste capacità di applicare conoscenza e comprensione avverrà soprattutto attraverso le esercitazioni dei corsi dove, acquisiti gli strumenti concettuali, gli allievi vengono posti di fronte a casistiche progettuali complesse.
Autonomia di giudizi
I laureati magistrali in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio devono avere la capacità di integrare le conoscenze e gestire la complessità, nonché di formulare giudizi sulla base di informazioni limitate o incomplete, includendo la riflessione sulle responsabilità sociali ed etiche collegate all'applicazione delle loro conoscenze e giudizi.
Il percorso di studio proposto all'allievo nel corso di laurea in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio accompagna lo studente ad assumere un crescente grado di autonomia di giudizio nelle attività correlate con le problematiche oggetto di studio o di progetto proposte per: (i) individuare i dati richiesti attraverso ricerche bibliografiche e su basi di dati; (ii) selezionare criticamente i dati da utilizzare; (iii) esaminare i risultati ottenuti da elaborazioni effettuare con strumenti informatici oppure da prove sperimentali di laboratorio; (iv) valutare criticamente l'utilizzo di tecnologie nuove o emergenti; (v) sviluppare un atteggiamento aperto, critico, orientato alla scelta della soluzione più adatta a risolvere problemi complessi ed articolati con presa di coscienza delle implicazioni etiche e sociali dei risultati del proprio lavoro. Un esempio di queste attività è la gestione di un percorso progettuale completo, dall'individuazione del sito, allo sviluppo del progetto urbanistico, alla valutazione ambientale, al progetto architettonico, a quello strutturistico, fino alla gestione degli impianti. Ulteriore esempio è la gestione delle tecnologie per la mitigazione dell'impatto ambientale, quali impianti di depurazione, sistemi di regimazione delle piene, sistemi di riqualificazione ambientale, ecc.. L'obiettivo formativo sarà perseguito anche incentivando incontri e colloqui con esponenti del mondo del lavoro promossi attraverso seminari e partecipazione a conferenze, visite guidate in aziende/studi professionali/enti/cantieri di grandi opere, presentazione e studio di specifici casi progettuali e di gestione di grandi opere sui quali esprimere valutazioni preliminari, proposte di intervento, analisi dei risultati attesi.
La verifica dell'acquisizione di capacità autonome di giudizio sarò effettuata progressivamente attraverso gli esami di profitto, soprattutto quelli connessi ad attività progettuale, nei quali le scelte effettuate dovranno essere adeguatamente motivate e discusse, tenendo conto delle possibili alternative. La preparazione e discussione della tesi finale di laurea magistrale sarà poi il momento privilegiato nel quale le capacità sviluppate di elaborazione critica del contesto, definizione degli obiettivi, ideazione delle soluzioni, valutazione delle alternative, valutazione delle implicazioni, trovano un momento di sintesi in un lavoro non solo unitario, ma di personale responsabilizzazione dell'allievo di fronte al docente relatore ed alla commissione d'esame.
Il percorso di studio proposto all'allievo nel corso di laurea in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio accompagna lo studente ad assumere un crescente grado di autonomia di giudizio nelle attività correlate con le problematiche oggetto di studio o di progetto proposte per: (i) individuare i dati richiesti attraverso ricerche bibliografiche e su basi di dati; (ii) selezionare criticamente i dati da utilizzare; (iii) esaminare i risultati ottenuti da elaborazioni effettuare con strumenti informatici oppure da prove sperimentali di laboratorio; (iv) valutare criticamente l'utilizzo di tecnologie nuove o emergenti; (v) sviluppare un atteggiamento aperto, critico, orientato alla scelta della soluzione più adatta a risolvere problemi complessi ed articolati con presa di coscienza delle implicazioni etiche e sociali dei risultati del proprio lavoro. Un esempio di queste attività è la gestione di un percorso progettuale completo, dall'individuazione del sito, allo sviluppo del progetto urbanistico, alla valutazione ambientale, al progetto architettonico, a quello strutturistico, fino alla gestione degli impianti. Ulteriore esempio è la gestione delle tecnologie per la mitigazione dell'impatto ambientale, quali impianti di depurazione, sistemi di regimazione delle piene, sistemi di riqualificazione ambientale, ecc.. L'obiettivo formativo sarà perseguito anche incentivando incontri e colloqui con esponenti del mondo del lavoro promossi attraverso seminari e partecipazione a conferenze, visite guidate in aziende/studi professionali/enti/cantieri di grandi opere, presentazione e studio di specifici casi progettuali e di gestione di grandi opere sui quali esprimere valutazioni preliminari, proposte di intervento, analisi dei risultati attesi.
La verifica dell'acquisizione di capacità autonome di giudizio sarò effettuata progressivamente attraverso gli esami di profitto, soprattutto quelli connessi ad attività progettuale, nei quali le scelte effettuate dovranno essere adeguatamente motivate e discusse, tenendo conto delle possibili alternative. La preparazione e discussione della tesi finale di laurea magistrale sarà poi il momento privilegiato nel quale le capacità sviluppate di elaborazione critica del contesto, definizione degli obiettivi, ideazione delle soluzioni, valutazione delle alternative, valutazione delle implicazioni, trovano un momento di sintesi in un lavoro non solo unitario, ma di personale responsabilizzazione dell'allievo di fronte al docente relatore ed alla commissione d'esame.
Abilità comunicative
I laureati magistrali in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio devono saper comunicare in modo chiaro e privo di ambiguità le loro conclusioni, nonché le conoscenze e la ratio ad esse sottese, a interlocutori specialisti e non specialisti.
Il laureato magistrale in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio deve saper: (i) inquadrare compiutamente il proprio lavoro in contesti più ampi e motivare in modo comprensibile e convincente le scelte effettuate; (ii) trasferire le proprie conoscenze sfruttando le più moderne metodologie e tecnologie di presentazione e documentazione ed adeguando la forma comunicativa alle necessità dell'interlocutore; (iii) cooperare in maniera efficace alle attività di gruppi di lavoro omogenei ed eterogenei; (iv) intessere facilmente relazioni di lavoro e sociali comunicando efficacemente in modo scritto ed orale anche in contesti internazionali attraverso la padronanza della lingua inglese e la conoscenza di altre lingue diverse dall'italiano; (v) coordinare e partecipare a gruppi di progetto ed addestrare collaboratori di studi professionali, enti territoriali, ecc.; pianificare e condurre la formazione del personale.
Tali obiettivi saranno perseguiti e verificati costantemente nello svolgimento ordinario dell'attività didattica, incoraggiando la partecipazione attiva degli allievi alle lezioni ed esercitazioni, al momento delle verifiche di profitto, che sono effettuate nella maggior parte dei casi con delle prove sia scritte sia orali, attraverso lo svolgimento di lavori di gruppo che comportano la necessità di relazionare anche in forma seminariale e con la stesura di relazioni scritte. Gli allievi saranno stimolati a comunicare, motivare e valorizzare verso i docenti e gli altri studenti le scelte progettuali e le valutazioni di merito attraverso la discussione in gruppo sia in forma scritta e grafica. In particolare verrà curata la redazione organica di relazioni di accompagnamento agli elaborati di progetto, che sappiano sintetizzare sia gli aspetti tecnici sia comunicare e motivare le scelte in un linguaggio comprensibile al non specialista. Le eventuali attività di tirocinio svolte in Italia o all'estero ed i periodi di formazione all'estero contribuiranno in maniera notevole allo sviluppo delle capacità di comunicazione. Per il miglioramento della conoscenza delle lingue straniere da parte del laureato magistrale sono stati destinati appositamente un certo numero di crediti formativi.
Infine, la prova finale prevede la discussione, in contraddittorio con una commissione, di un elaborato di tesi sviluppato autonomamente, sotto la guida di un docente relatore. Oggetto di valutazione in questo caso non sono solo i contenuti dell'elaborato, ma anche le capacità di sintesi, comunicazione ed esposizione del candidato.
Il laureato magistrale in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio deve saper: (i) inquadrare compiutamente il proprio lavoro in contesti più ampi e motivare in modo comprensibile e convincente le scelte effettuate; (ii) trasferire le proprie conoscenze sfruttando le più moderne metodologie e tecnologie di presentazione e documentazione ed adeguando la forma comunicativa alle necessità dell'interlocutore; (iii) cooperare in maniera efficace alle attività di gruppi di lavoro omogenei ed eterogenei; (iv) intessere facilmente relazioni di lavoro e sociali comunicando efficacemente in modo scritto ed orale anche in contesti internazionali attraverso la padronanza della lingua inglese e la conoscenza di altre lingue diverse dall'italiano; (v) coordinare e partecipare a gruppi di progetto ed addestrare collaboratori di studi professionali, enti territoriali, ecc.; pianificare e condurre la formazione del personale.
Tali obiettivi saranno perseguiti e verificati costantemente nello svolgimento ordinario dell'attività didattica, incoraggiando la partecipazione attiva degli allievi alle lezioni ed esercitazioni, al momento delle verifiche di profitto, che sono effettuate nella maggior parte dei casi con delle prove sia scritte sia orali, attraverso lo svolgimento di lavori di gruppo che comportano la necessità di relazionare anche in forma seminariale e con la stesura di relazioni scritte. Gli allievi saranno stimolati a comunicare, motivare e valorizzare verso i docenti e gli altri studenti le scelte progettuali e le valutazioni di merito attraverso la discussione in gruppo sia in forma scritta e grafica. In particolare verrà curata la redazione organica di relazioni di accompagnamento agli elaborati di progetto, che sappiano sintetizzare sia gli aspetti tecnici sia comunicare e motivare le scelte in un linguaggio comprensibile al non specialista. Le eventuali attività di tirocinio svolte in Italia o all'estero ed i periodi di formazione all'estero contribuiranno in maniera notevole allo sviluppo delle capacità di comunicazione. Per il miglioramento della conoscenza delle lingue straniere da parte del laureato magistrale sono stati destinati appositamente un certo numero di crediti formativi.
Infine, la prova finale prevede la discussione, in contraddittorio con una commissione, di un elaborato di tesi sviluppato autonomamente, sotto la guida di un docente relatore. Oggetto di valutazione in questo caso non sono solo i contenuti dell'elaborato, ma anche le capacità di sintesi, comunicazione ed esposizione del candidato.
Capacità di apprendimento
I laureati magistrali in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio devono aver sviluppato quelle capacità di apprendimento che consentano loro di continuare a studiare per lo più in modo auto-diretto o autonomo.
Al termine del processo formativo lo studente avrà acquisito: (i) la consapevolezza della necessità dell'apprendimenti continuo, da intraprendere autonomamente attraverso tutto l'arco della carriera lavorativa; (ii) la capacità di acquisire autonomamente nuove conoscenze di carattere tecnico e scientifico relative agli argomenti tema del corso stesso a partire dalla letteratura scientifica e tecnica nel settore specifico; (iii) la capacità di impostare in modo autonomo lo studio di discipline ingegneristiche e di base anche non contemplate nel suo percorso formativo universitario. Queste capacità consentiranno al laureato di intraprendere con autonomia e profitto sia eventuali studi successivi (Master e Dottorati di ricerca) sia percorsi di aggiornamento e perfezionamento delle proprie conoscenze.
Tali capacità si sviluppano prevalentemente nel corso dello studio individuale dei temi trattati nelle lezioni e nelle esercitazioni, mediante il rilievo dato agli aspetti metodologici e lo stimolo all'approfondimento individuale su tesi specialistici, documenti di standardizzazione e letteratura scientifica. L'ampia disponibilità di accesso alle Biblioteche Dipartimentale e della Facoltà, nonché il facile accesso alle banche dati disponibili in rete informatica forniscono all'allievo fin dall'inizio del percorso formativo, l'abitudine ad utilizzare i mezzi più aggiornati ed efficaci per reperire i dati e le informazioni di cui necessita. Per l'ottenimento di questi obiettivi saranno molto efficaci le esperienze di tirocinio, in particolare se svolti all'estero, nell'ambito delle quali l'allievo sarà confrontato con la complessità delle situazioni reali che necessitano capacità di auto-organizzazione, di sintesi critica e l'acquisizione autonoma di informazioni e competenze in settori molto diversi e non necessariamente precedentemente conosciuti. Gli eventuali periodi di formazione all'estero contribuiranno in maniera determinante allo sviluppo delle capacità autonome di apprendimento. Infine, lo sviluppo della tesi di laurea necessiterà la consultazione ampia e sistematica della letteratura scientifica e tecnologica nel settore per affrontare in modo autonomo un tema di lavoro con contenuti originali e, in qualche caso, innovativi.
La verifica delle capacità di apprendimento viene effettuata principalmente attraverso le prove in itinere, gli esami di profitto ed attraverso i colloqui con il docente durante la preparazione della tesi di laurea. Essa sarà anche efficacemente verificata durante i tirocini presso studi professionali, enti territoriali ed aziende oppure durante i periodi di formazione in sedi diverse o all'estero.
Al termine del processo formativo lo studente avrà acquisito: (i) la consapevolezza della necessità dell'apprendimenti continuo, da intraprendere autonomamente attraverso tutto l'arco della carriera lavorativa; (ii) la capacità di acquisire autonomamente nuove conoscenze di carattere tecnico e scientifico relative agli argomenti tema del corso stesso a partire dalla letteratura scientifica e tecnica nel settore specifico; (iii) la capacità di impostare in modo autonomo lo studio di discipline ingegneristiche e di base anche non contemplate nel suo percorso formativo universitario. Queste capacità consentiranno al laureato di intraprendere con autonomia e profitto sia eventuali studi successivi (Master e Dottorati di ricerca) sia percorsi di aggiornamento e perfezionamento delle proprie conoscenze.
Tali capacità si sviluppano prevalentemente nel corso dello studio individuale dei temi trattati nelle lezioni e nelle esercitazioni, mediante il rilievo dato agli aspetti metodologici e lo stimolo all'approfondimento individuale su tesi specialistici, documenti di standardizzazione e letteratura scientifica. L'ampia disponibilità di accesso alle Biblioteche Dipartimentale e della Facoltà, nonché il facile accesso alle banche dati disponibili in rete informatica forniscono all'allievo fin dall'inizio del percorso formativo, l'abitudine ad utilizzare i mezzi più aggiornati ed efficaci per reperire i dati e le informazioni di cui necessita. Per l'ottenimento di questi obiettivi saranno molto efficaci le esperienze di tirocinio, in particolare se svolti all'estero, nell'ambito delle quali l'allievo sarà confrontato con la complessità delle situazioni reali che necessitano capacità di auto-organizzazione, di sintesi critica e l'acquisizione autonoma di informazioni e competenze in settori molto diversi e non necessariamente precedentemente conosciuti. Gli eventuali periodi di formazione all'estero contribuiranno in maniera determinante allo sviluppo delle capacità autonome di apprendimento. Infine, lo sviluppo della tesi di laurea necessiterà la consultazione ampia e sistematica della letteratura scientifica e tecnologica nel settore per affrontare in modo autonomo un tema di lavoro con contenuti originali e, in qualche caso, innovativi.
La verifica delle capacità di apprendimento viene effettuata principalmente attraverso le prove in itinere, gli esami di profitto ed attraverso i colloqui con il docente durante la preparazione della tesi di laurea. Essa sarà anche efficacemente verificata durante i tirocini presso studi professionali, enti territoriali ed aziende oppure durante i periodi di formazione in sedi diverse o all'estero.
Requisiti di accesso
Per l'iscrizione al corso di Laurea Magistrale in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio è richiesto il possesso della Laurea o del Diploma universitario di durata triennale, ovvero di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. L'accesso al corso di studio è subordinato al possesso di requisiti curriculari ed alla verifica dell'adeguatezza della personale preparazione del candidato, che verrà effettuata come di seguito specificato. Il conseguimento delle eventuali integrazioni curriculari richieste dovrà avvenire prima della verifica della adeguatezza della personale preparazione.
Requisiti curriculari
Possono accedere al corso di Laurea Magistrale in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio i laureati nell'ordinamento ex DM 270/04 o nell'ordinamento previgente ex DM 509/99 che nella precedente carriera universitaria abbiano conseguito un numero minimo di CFU in ambiti disciplinari e in SSD.
1) Attività formative di base: 40 CFU nel SSD ING-INF/05, MAT/02, MAT/03, MAT/05, MAT/06, MAT/07, MAT/08, CHIM/07, FIS/01
Di cui almeno:
15 CFU nel SSD MAT/05.
15 CFU nel SSD CHIM/07, FIS/01
2) Attività formative caratterizzanti: 55 CFU nel SSD GEO/05, ICAR/01, ICAR/02, ICAR/03, ICAR/04, ICAR/05, ICAR/06, ICAR/07, ICAR/08, ICAR/09, ICAR/10, ICAR/20, ING-IND/35, ING-INF/04
Di cui almeno:
5 CFU nei SSD ICAR/01 o ICAR/02
5 CFU nel SSD ICAR/08
3) Attività formative affini e integrative: 5 CFU nel SSD ICAR/11, ICAR/17, ICAR/21, ICAR/22, ING-IND/10, ING-IND/11, MAT/02, SECS-P/06, SPS/09
Le modalità di verifica di tali requisiti sono espressamente indicate nel Regolamento del Corso di studi. In sede di verifica dei requisiti curriculari e di esame della carriera pregressa, il CCSA può attribuire agli studenti ammessi specifici piani degli studi individuali, oppure imporre prescrizioni sulla formulazione del piano degli studi, che tengano conto dei contenuti già acquisiti nella precedente carriera e dei crediti formativi già acquisiti che possano essere riconosciuti per una eventuale abbreviazione della carriera nel Corso di Laurea Magistrale.
Nel caso in cui il candidato risultasse carente dei requisiti curriculari richiesti, il CCSA indicherà le integrazioni curriculari in termini di crediti formativi universitari oppure di specifici insegnamenti che dovranno essere necessariamente acquisite prima di una nuova presentazione della domanda di ammissione.
Per i titolari di Diploma universitario di durata triennale e per i laureati nell'ordinamento ante DM 509/99 (per i quali gli insegnamenti sostenuti non sono quantificati in crediti formativi universitari) o per i candidati in possesso di idoneo titolo di studio conseguito all'estero, considerata la grande diversità delle possibili articolazioni e dei contenuti della carriera pregressa, la verifica dei requisiti curriculari verrà effettuata caso per caso in relazione agli insegnamenti seguiti e ai loro contenuti.
Infine, il CCS potrà stabilire vincoli specifici per il piano degli studi degli studenti immatricolati nel corso di Laurea Magistrale in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio, come descritto nel Regolamento Didattico del corso di studio.
Per accedere al corso di Laurea Magistrale in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio è richiesta inoltre la conoscenza di una lingua dell'Unione Europea oltre all'Italiano, almeno a livello di conoscenza B1. I livelli di competenza richiesti e le modalità di verifica sono stabiliti nel Regolamento Didattico del corso di studio.
Adeguatezza della personale preparazione
Le modalità di verifica della adeguatezza della personale preparazione sono stabilite nel Regolamento Didattico del corso di studio, in funzione della precedente carriera universitaria, prendendo come riferimento i risultati ottenuti dallo studente nel conseguimento del titolo di studio utilizzato per accedere al corso.
Requisiti curriculari
Possono accedere al corso di Laurea Magistrale in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio i laureati nell'ordinamento ex DM 270/04 o nell'ordinamento previgente ex DM 509/99 che nella precedente carriera universitaria abbiano conseguito un numero minimo di CFU in ambiti disciplinari e in SSD.
1) Attività formative di base: 40 CFU nel SSD ING-INF/05, MAT/02, MAT/03, MAT/05, MAT/06, MAT/07, MAT/08, CHIM/07, FIS/01
Di cui almeno:
15 CFU nel SSD MAT/05.
15 CFU nel SSD CHIM/07, FIS/01
2) Attività formative caratterizzanti: 55 CFU nel SSD GEO/05, ICAR/01, ICAR/02, ICAR/03, ICAR/04, ICAR/05, ICAR/06, ICAR/07, ICAR/08, ICAR/09, ICAR/10, ICAR/20, ING-IND/35, ING-INF/04
Di cui almeno:
5 CFU nei SSD ICAR/01 o ICAR/02
5 CFU nel SSD ICAR/08
3) Attività formative affini e integrative: 5 CFU nel SSD ICAR/11, ICAR/17, ICAR/21, ICAR/22, ING-IND/10, ING-IND/11, MAT/02, SECS-P/06, SPS/09
Le modalità di verifica di tali requisiti sono espressamente indicate nel Regolamento del Corso di studi. In sede di verifica dei requisiti curriculari e di esame della carriera pregressa, il CCSA può attribuire agli studenti ammessi specifici piani degli studi individuali, oppure imporre prescrizioni sulla formulazione del piano degli studi, che tengano conto dei contenuti già acquisiti nella precedente carriera e dei crediti formativi già acquisiti che possano essere riconosciuti per una eventuale abbreviazione della carriera nel Corso di Laurea Magistrale.
Nel caso in cui il candidato risultasse carente dei requisiti curriculari richiesti, il CCSA indicherà le integrazioni curriculari in termini di crediti formativi universitari oppure di specifici insegnamenti che dovranno essere necessariamente acquisite prima di una nuova presentazione della domanda di ammissione.
Per i titolari di Diploma universitario di durata triennale e per i laureati nell'ordinamento ante DM 509/99 (per i quali gli insegnamenti sostenuti non sono quantificati in crediti formativi universitari) o per i candidati in possesso di idoneo titolo di studio conseguito all'estero, considerata la grande diversità delle possibili articolazioni e dei contenuti della carriera pregressa, la verifica dei requisiti curriculari verrà effettuata caso per caso in relazione agli insegnamenti seguiti e ai loro contenuti.
Infine, il CCS potrà stabilire vincoli specifici per il piano degli studi degli studenti immatricolati nel corso di Laurea Magistrale in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio, come descritto nel Regolamento Didattico del corso di studio.
Per accedere al corso di Laurea Magistrale in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio è richiesta inoltre la conoscenza di una lingua dell'Unione Europea oltre all'Italiano, almeno a livello di conoscenza B1. I livelli di competenza richiesti e le modalità di verifica sono stabiliti nel Regolamento Didattico del corso di studio.
Adeguatezza della personale preparazione
Le modalità di verifica della adeguatezza della personale preparazione sono stabilite nel Regolamento Didattico del corso di studio, in funzione della precedente carriera universitaria, prendendo come riferimento i risultati ottenuti dallo studente nel conseguimento del titolo di studio utilizzato per accedere al corso.
Esame finale
La prova finale consiste nella preparazione, presentazione e discussione di fronte ad apposita Commissione, costituita a norma del Regolamento Didattico di Ateneo, di una tesi di ampio respiro, sviluppata in autonomia ed in modo originale, con significativo apporto personale. Durante l'attività di preparazione alla prova finale, l'allievo verrà affidato alla guida di uno o più relatori con i quali concorderà il tema oggetto della tesi. Nel caso in cui l'allievo abbia svolto attività di tirocinio o stage la prova finale verterà di norma sull'attività svolta e sui risultati ottenuti presso la struttura (azienda pubblica o privata, centri di ricerca o laboratori universitari, enti, ordini professionali) che lo ha ospitato. Il lavoro di tesi comporterà la redazione di un elaborato scritto e/o progettuale che potrà anche essere redatto in una lingua dell'Unione Europea diversa dall'italiano, secondo quanto stabilito dal Regolamento Didattico del corso di studio.
Il lavoro di preparazione alla prova finale, che può essere di natura teorica, sperimentale o di sviluppo progettuale, costituisce una occasione di applicazione e di approfondimento, anche interdisciplinare, delle nozioni e capacità acquisite, di apprendimento e utilizzo di nuove tecniche e strumenti di indagine e di analisi, di acquisizione di ulteriori capacità operative, di elaborazione autonoma di schemi e quadri interpretativi.
La prova finale ha lo scopo di valutare la maturità tecnico-scientifica dell'allievo, la competenza, la capacità di comprensione e l'autonomia di giudizio acquisite, la capacità di applicare conoscenze e abilità, gli eventuali contributi innovativi apportati tramite autonoma ricerca ed elaborazione, l'abilità tecnica e l'efficacia nella comunicazione.
Il lavoro di preparazione alla prova finale, che può essere di natura teorica, sperimentale o di sviluppo progettuale, costituisce una occasione di applicazione e di approfondimento, anche interdisciplinare, delle nozioni e capacità acquisite, di apprendimento e utilizzo di nuove tecniche e strumenti di indagine e di analisi, di acquisizione di ulteriori capacità operative, di elaborazione autonoma di schemi e quadri interpretativi.
La prova finale ha lo scopo di valutare la maturità tecnico-scientifica dell'allievo, la competenza, la capacità di comprensione e l'autonomia di giudizio acquisite, la capacità di applicare conoscenze e abilità, gli eventuali contributi innovativi apportati tramite autonoma ricerca ed elaborazione, l'abilità tecnica e l'efficacia nella comunicazione.
Profili Professionali
Profili Professionali
Il profilo professionale che si intende formare è quello del Dottore in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio che possa operare sia in qualità di libero professionista (con la qualifica di ingegnere senior, conseguibile solo previo superamento dell'esame di stato e l'iscrizione alla sezione B dell'Albo professionale), che di dipendente di enti pubblici e privati.
Le principali funzioni della figura professionale sono:
- la libera professione in qualità di ingegnere senior, con compiti di progettazione e coordinamento nella pianificazione, progettazione e gestione
- dipendente di enti pubblici, con funzione di manageriale
- dipendente di enti e ditte privati, con funzione manageriale.
- la libera professione in qualità di ingegnere senior, con compiti di progettazione e coordinamento nella pianificazione, progettazione e gestione
- dipendente di enti pubblici, con funzione di manageriale
- dipendente di enti e ditte privati, con funzione manageriale.
Il laureato magistrale in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio deve essere capace di comprendere le problematiche in continua evoluzione legate all'ambiente e le interazioni dei vari campi disciplinari in modo da contribuire alla risoluzione delle sfide più attuali che interessano la gestione del territorio e le ricadute ambientali delle opere dell'uomo (piani e progetti). Il laureato deve intervenire, utilizzando le metodologie adeguate delle scienze dell'ingegneria, per risolvere gli aspetti prettamente operativi dell'attività professionale.
In particolare il laureato magistrale in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio deve saper:
· svolgere le attività connesse alla progettazione di opere civili e infrastrutturali, in particolare opere idrualiche e di ingegneria-sanitaria;
· condurre e coordinare le attività di cantiere;
· valutare economicamente e dal punto di vista dell'impatto ambientale i piani urbanistici, le opere civili ed i processi produttivi e le opere in esercizio;
· svolgere l'attività di tecnico amministrativo relativamente alle opere civili, al governo del territorio e alle valutazioni ambientali nelle pubbliche amministrazioni;
· operare nel campo della gestione delle infrastrutture idrauliche, dei sistemi dell'ingegneria sanitaria-ambientale, delle infrastrutture urbane e dei sistemi di trasporto;
· operare nel campo della conoscenza territoriale, dei tessuti urbani e dei manufatti edilizi;
· condurre gli esperimenti e analizzare i dati nelle attività dei laboratori di analisi tecniche;
· usare gli strumenti informatici di supporto alla progettazione.
In particolare il laureato magistrale in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio deve saper:
· svolgere le attività connesse alla progettazione di opere civili e infrastrutturali, in particolare opere idrualiche e di ingegneria-sanitaria;
· condurre e coordinare le attività di cantiere;
· valutare economicamente e dal punto di vista dell'impatto ambientale i piani urbanistici, le opere civili ed i processi produttivi e le opere in esercizio;
· svolgere l'attività di tecnico amministrativo relativamente alle opere civili, al governo del territorio e alle valutazioni ambientali nelle pubbliche amministrazioni;
· operare nel campo della gestione delle infrastrutture idrauliche, dei sistemi dell'ingegneria sanitaria-ambientale, delle infrastrutture urbane e dei sistemi di trasporto;
· operare nel campo della conoscenza territoriale, dei tessuti urbani e dei manufatti edilizi;
· condurre gli esperimenti e analizzare i dati nelle attività dei laboratori di analisi tecniche;
· usare gli strumenti informatici di supporto alla progettazione.
La laurea magistrale in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio consente l'abilitazione professionale in qualità di:
- ingegnere civile e ambientale
- dottore agronomo e dottore forestale
- ingegnere civile e ambientale
- dottore agronomo e dottore forestale
Insegnamenti
Insegnamenti (23)
703508 - TEORIA E PROGETTO DELLE COSTRUZIONI IN CA E CAP
Primo Semestre (15/09/2025 - 23/12/2025)
- 2025
Obbligatoria, Opzionale
9 CFU
90 ore
9 CFU
90 ore
9 CFU
90 ore
703775 - ANALISI E CONTROLLO DEI SISTEMI AMBIENTALI
Primo Semestre (15/09/2025 - 23/12/2025)
- 2025
Opzionale
0 CFU
0 ore
A000645 - RECUPERO DI MATERIA ED ENERGIA DA ACQUE E RIFIUTI
Secondo Semestre (16/02/2026 - 05/06/2026)
- 2025
Opzionale
3 CFU
30 ore
A003532 - MODELLI DI SUPPORTO ALLE DECISIONI
Primo Semestre (15/09/2025 - 23/12/2025)
- 2025
Opzionale
6 CFU
56 ore
A003645 - TECNOLOGIE DELLE ENERGIE RINNOVABILI
Primo Semestre (15/09/2025 - 23/12/2025)
- 2025
Opzionale
6 CFU
68 ore
A005020 - BIOCOMBUSTIBILI: PRODUZIONE E APPLICAZIONI
Secondo Semestre (16/02/2026 - 05/06/2026)
- 2025
Ins. uff. con erogazioni e cop., Opzionale
3 CFU
28 ore
A005641 - IMPIANTI INDUSTRIALI SOSTENIBILI
Primo Semestre (15/09/2025 - 23/12/2025)
- 2025
Obbligatoria, Ins. uff. con erogazioni e cop., Opzionale
0 CFU
0 ore
A005643 - IMPIANTI DI SERVIZIO PER L'ENERGIA
Primo Semestre (15/09/2025 - 23/12/2025)
- 2025
Obbligatoria, Ins. uff. con erogazioni e cop., Opzionale
3 CFU
30 ore
A005679 - IMPIANTI DI PRODUZIONE SOSTENIBILI
Primo Semestre (15/09/2025 - 23/12/2025)
- 2025
Obbligatoria, Ins. uff. con erogazioni e cop., Opzionale
6 CFU
60 ore
A005686 - ECONOMIA PER LO SVILUPPO RURALE SOSTENIBILE
Secondo Semestre (16/02/2026 - 05/06/2026)
- 2025
Ins. uff. con erogazioni e cop., Opzionale
6 CFU
60 ore
A005695 - ETICA DELLA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
Primo Semestre (15/09/2025 - 23/12/2025)
- 2025
Ins. uff. con erogazioni e cop., Opzionale
3 CFU
30 ore
A005713 - PROGETTO E GESTIONE DI IMPIANTI DI POTABILIZZAZIONE
Secondo Semestre (16/02/2026 - 05/06/2026)
- 2025
Opzionale
6 CFU
60 ore
A005714 - IMPIANTI IDROELETTRICI E RECUPERO DI ENERGIA DALLE ACQUE
Secondo Semestre (16/02/2026 - 05/06/2026)
- 2025
Ins. uff. con erogazioni e cop., Opzionale
6 CFU
60 ore
0 CFU
0 ore
A005716 - STRUMENTI DI GOVERNO DEL TERRITORIO
Primo Semestre (15/09/2025 - 23/12/2025)
- 2025
Obbligatoria
3 CFU
30 ore
6 CFU
60 ore
A005720 - PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI
Ciclo Annuale Unico (15/09/2025 - 05/06/2026)
- 2025
Opzionale
0 CFU
0 ore
ING0150 - IRRIGAZIONE E DRENAGGIO NEL CLIMA CHE CAMBIA
Primo Semestre (15/09/2025 - 23/12/2025)
- 2025
Ins. uff. con erogazioni e cop.
6 CFU
60 ore
ING0309 - IMPIANTI CHIMICI PER IL CONTROLLO DELL’IMPATTO AMBIENTALE/CHEMICAL PLANTS FOR ENVIRONMENTAL IMPACT CONTROL
Primo Semestre (15/09/2025 - 23/12/2025)
- 2025
Ins. uff. con erogazioni e cop.
3 CFU
30 ore
6 CFU
60 ore
3 CFU
30 ore
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Persone
Persone (4)
Docenti di ruolo di IIa fascia
Docenti di ruolo di Ia fascia
Ricercatori
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