Il gruppo di ricerca di farmacologia traslazionale e clinica in oncologia si occupa di valutare la possibile efficacia in modelli sperimentali preclinici di farmaci sviluppati con altre indicazioni terapeutiche ("Drug repurposing"), ma che hanno come target delle proteine/componenti cellulari che sono coinvolti nell'oncogenesi e nella progressione di tumori quali il carcinoma della corticale del surrene (ACC) e tumori dell'apparato genitale maschile, in particolare il cancro del testicolo ed il cancro della prostata.
Tramite l'utilizzo delle classiche tecniche di biologia molecolare, cellulari ed approcci di farmacologia sperimentale, vengono studiati i meccanismi intracellulari che possono portare a citotossicità della cellula tumorale, così come l'impatto che questi farmaci hanno sulla capacità di invasione e motilità di linee cellulari derivate dai tipi di tumori sopra indicati.
In particolare, per quanto riguarda soprattutto l’ACC, nel nostro gruppo di ricerca siamo in grado di allestire culture primarie da tessuti tumorali asportati nel corso di interventi chirurgici sia di tumore primitivo che metastatico.
Questo approccio ha permesso di sviluppare da una cultura primaria una linea cellulare di ACC metastatico, aspetto questo molto importante in quanto i modelli sperimentali di linee cellulari di ACC sono pochi e solo recentemente è stato possibile sviluppare nuove linee cellulari, con caratteristiche peculiari che possono rappresentare le diverse modalità di presentazione nei pazienti di una patologia eterogenea quale ACC.
ACC è un tumore raro, purtroppo con una prognosi spesso infausta e per il quale l’unico approccio terapeutico ancora oggi utilizzato è un derivato del DDT, il mitotane. I risultati che abbiamo finora ottenuto a livello preclinico con farmaci già in commercio, dei quali si conosce già il profilo di sicurezza, hanno permesso di disegnare ed allestire studi clinici, attualmente in corso su pazienti con forme di ACC avanzato e/o metastatico.
Per quanto riguarda invece il tumore del testicolo, le linee guida indicano che il cisplatino è il farmaco da utilizzare come primo approccio chemioterapico e la somministrazione dei derivati del platino determina la guarigione in un’elevata percentuale di pazienti. Purtroppo, un gruppo di pazienti può diventare resistente al cisplatino, ed in questo caso, le linee guida non indicano un approccio farmacologico condiviso. Il nostro progetto è dedicato all’individuazione di farmaci che permettano di contrastare lo sviluppo di resistenza ai derivati del platino oppure di mettere a punto l’utilizzo combinato di farmaci in vitro che possano migliorare la risposta ai derivati del platino. Per questo approccio, utilizziamo linee cellulari derivate da cellule di testicolo umano sia come tali che dopo induzione farmacologica di resistenza al platino, modello sperimentale cellulare di ciò che si osserva in vivo nei pazienti. Tra i target che abbiamo testato, di particolare farmaci che inibiscono l’attività di diverse kinasi dipendenti dalle cicline (Cdk), in particolare le Cdk4/6 sulle quali agiscono farmaci a bersaglio molecolare quali il palbociclib e derivati, e la Cdk5, sulla quale agisce il farmaco dinaciclib.
Periodo di attività:
(novembre 1, 2012 - )