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BALZARINI Piera
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Piera Balzarini - Biologo Ricercatore - responsabile settore FISH dei tunori solidi
Curriculum Vitae
Dr.ssa Piera Balzarini. Nata il 22 Agosto 1971 ad Artogne (Brescia), laureata in Scienze Biologiche presso l’Università degli Studi di Pavia e specializzata in Patologia Clinica presso l’Università degli Studi di Pavia. Attualmente svolge attività di Citogenetica Molecolare dei Tumori solidi presso il UO di Anatomia e Istologia Patologica Università - ASST Spedali Civili di Brescia ed è assunta presso l’Università degli Studi di Brescia in qualità di Ricercatore del Settore Scientifico MED/08 Anatomia Patologica. Svolge attività didattica nell’ambito del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, in Tecniche di Laboratorio Biomedico, in Scienze Infermieristica, nella Scuola di Specializzazione in Anatomia Patologica dell’Università degli Studi di Brescia. E’ coautrice di articoli per extenso su riviste e libri internazionali, e di contributi a Congressi Nazionali ed Europei.
Linee di ricerca (3)
Il Linfoma B diffuso a grandi cellule (DLBCL) è una patologia diffusa ed eterogenea la cui cattiva prognosi dipende dalla istologia e dai riarrangiamenti genici presenti. A seconda della sua cellula d’origine (COO- Cell Of Origin) i DLBCL sulla base del profilo genico di espressione possono essere classificati in 3 sottotipi molecolari: il sottotipo germinal center B (GCB), l’activated B-cell type (ABC) a il sottotipo inclassificabile. Questi 3 sottogruppi differiscono per le alterazioni cromosomiche presenti e l’attivazione di specifiche pathway. Il sottotipo GCB è il più comune e rappresenta circa il 60% delle nuove diagnosi di DLBCL nella popolazione HIV negativa, mentre il sottotipo non-GCB (ABC e inclassificabile) rappresenta circa il restante 40%.
Nella patologia DLBCL – HIV correlata la classificazione COO si basa su un algoritmo immunoistochimico anche se l’impatto sull’outcome è ancora controverso.
Nei pazienti DLBCL HIV negativi il riarrangiamento di MYC, se associato a quello di BCL2 e BCL6, è un evento considerato raro (<10%), è associato ad una prognosi peggiore, e la scelta Rituximab – CHOP probabilmente non è la scelta terapeutica migliore.
Ad oggi, i pazienti con doppio o triplo riarrangiamento (double hit-DH e triple hit-TH) sono candidati ad un trattamento molto più aggressivo, queste alterazioni sono facilmente individuabili con tecnica FISH (Fluorescence In Situ Hybridization) grazie all’utilizzo di sonde o probe break apart su campioni istologici fissati in formalina e inclusi in paraffina.
Questi pazienti possono esprimere la proteina di BCL2.
Recentemente è stato descritto che con la tecnica immunoistochimica si identificano pazienti MYC e BCL2 positivi in assenza di riarrangiamento genico, questo è importante perché pazienti che sono DH expressor hanno un outcome peggiore rispetto a pazienti affetti da linfoma negativi.
In letteratura ci sono ancora pochi dati relativi all’impatto prognostico del riarrangiamento di MYC con o senza riarrangiamento di BCL2 e/o BCL6 in pazienti DLBCL HIV positivi e il dato imnnunoistochimo versus molecolare è ancora in discussione.
Lo studio di un subset di pazienti DLBCL HIV positivi centralizzato, ha lo scopo di valutare la correlazione fra l’espressione proteica di BCL2, BCL6 e MYC e il loro riarrangiamento genico; valutare l’eventuale correlazione fra i riarrangiamenti genici e outicome clinico (in termini di remissione, progression free survival e overall survival) di questi in pazienti alla luce della loro COO classificazione.
Infine, sarebbe auspicabile poter correlare la COO di questo subset con il profilo genico studiato con Nanonostring e immunoistochimica.
Il Linfoma non Hodgkin B follicolare origina dalle cellule B del centro germinativo e può avere un pattern di crescita nodulare o diffuso. Il grading si basa sulla quantità di centroblasti che se >15/campo ad alto ingrandimento configurano una lesione di alto grado. Secondo la WHO 2008 aree diffuse di alto grado in Linfoma follicolare devono essere classificate come LNH B di tipo diffuso a grandi cellule, espressione di progressione di malattia. Obiettivo di questo studio è l'analisi immunoistochimica (espressione della proteina c-MYC) e molecolare (analisi FISH dei geni BCL2, c-MYC e BCL6) di Linfomi follicolari di alto grado (con o senza componente diffusa) di Pazienti seguiti presso la U.O. Di Ematologia, al fine di identificare anomalie che possano essere predittive di comportamento biologico aggressivo.
Il riarrangiamento del gene ALK è descritto nel 3-5% degli adenocarcinomi polmonari e la sua identificazione è fondamentale per selezionare i pazienti per il trattamento con gli inibitori delle chinasi di ALK.
Per molto tempo la tecnica di FISH è stata considerata l'unico test diagnostico convalidato, ma recentemente l'AIFA ha approvato il test immunoistochimico.
Al fine di verioficare il grado di sensibilità e specificità delle due metodiche è necessario testare un subset di pazienti, donne di età inferiore ai 50 anni, per verificare l'attendibilità e ridefinire l'algoritmo laboratoristico che permette di individuare i pazienti candidabili al farmaco biologico sulla base del profilo biologico della lesione.
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